La nostra storia - Cantine Bregante

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La nostra storia

CANTINE   BREGANTE
dal  1876

Sestri Levante è una cittadina che si affaccia direttamente sul mare e l'attività principale dei suoi abitanti è da sempre basata sulla pesca, sull'agricoltura e sui traffici marittimi.
Bartolomeo Bregante, sestrino DOC, capostipite della nostra famiglia, ha saputo coniugare al meglio il binomio mare e terra abbinando al mondo del vino e della vite quello del mare.

La nostra storia comincia tre secoli fa.
Nel 1876 infatti Bartolomeo Bregante inizia con il suo primo Leudo a commerciare vini lungo le rotte del Mediterraneo.
Sestri Levante è una città in espansione ed un sicuro approdo per queste imbarcazioni da carico perciò diventa il centro di raccolta di tutte le merci che dal Golfo del Tigullio e dal suo entroterra vogliono raggiungere i mercati extra regionali.

All'apice dei commerci marittimi la nostra famiglia era proprietaria di:
- Pareggia "Madre Giulia"
- Leudo "Giovanni Padre"
- Leudo "Ferdinando Padre"
- Goletta "Buona Madre"
Con questa piccola flotta, nel corso degli anni abbiamo raggiunto mercati sempre più vasti e la nostra Cantina era conosciuta all'isola d'Elba, ad Ischia ed in Sicilia.

Il vino veniva trasportato in botti di legno della capacità di 600/800 litri e veniva caricato sia nelle stive che in coperta.
I nostri Leudi normalmente trasportavano fino ad un massimo di 300/500 Hl.
Quando un Leudo era carico la linea di galleggiamento era molto bassa.
Il Leudo era una imbarcazione molto stabile ma non era veloce. Era preferibile navigare con il vento a favore perchè cambiare il bordo della vela era una manovra complicata.
La permanenza, durante la navigazione, del vino nelle botti di legno, gli fece assumere la dicitura di "Vino Navigato".
Termine oggi copiato ed abusato per rievocare, con semplici accorgimenti roccamboleschi e dal sapore turistico, ciò che secoli di fatica, sudore e navigazione conferivano realmente in maniera naturale al vino.

Le botti venivano scaricate gettandole a mare vicino alla riva.
Quindi spinte fin sulla spiaggia e poi fatte rotolare fino alla nostra Cantina.
Non solo l'equipaggio ma anche chi era a terra aiutava in questa operazione ed ogni volta che si verificava uno sbarco, era quasi come partecipare ad una festa.

Per rendere più agevole questa operazione la nostra Cantina era situata proprio di fronte alla spiaggia, nella così detta "Casa Bianca", lungo il tratto di arenile chiamato dai sestrini, per l'appunto, "Dai Barconi".
Visitando i fondi di questo imponente caseggiato, adibito oggi a locale pubblico, si possono vedere ancora oggi, appesi al sofitto, i ganci dove venivano appesi i sacchi per filtrare il vino.

L'antico porto di Sestri era un porto naturale e non offriva un riparo sicuro dalle grandi libecciate che quasi ogni inverno flagellano le nostre spiagge.
Quindi, siccome i Leudi erano il bene più prezioso che si possedeva, bisognava proteggerli. Durante la stagione invernale perciò venivano tirato in secco "a braccia" o con l'aiuto di un verricello a mano fino in cima alla spiaggia.

Questa è la storia che ci accompagna fino al dopoguerra.

Seguendo i cambiamenti che nel resto d'Italia prolificano ed il boom economico deglli anni '60,  anche il Golfo del Tigullio avverte sempre di più la voglia di bere bene.
Da qui in avanti cominciamo ad effettuare le prime vinificazioni in purezza. I vitigni che prendiamo in considerazione sono gli autoctoni del nostro territorio quali il Vermentino, la Bianchetta Genovese ed il Ciliegiolo.
Escono così sul mercato le prime bottiglie, una autentica rarità, divenute ormai introvabili e che faranno da capofila per la nascita della futura DOC Golfo del Tigullio che vede la luce il 1° Settembre 1997.

Anche la viticoltura fa passi da gigante.
Prima della guerra, sia per far fronte a carestie che per prevenire incertezze sul futuro, si coltivava la terra con l'unico obiettivo della massima resa possibile.
Successivamente, anche grazie al nuovo disciplinare, le rese per ettaro scendono e si adeguano al fine di ottimizzare la qualità.

I nostri terreni, di natura mista e sabbiosa, sono adatti ad una viticoltura di qualità.
Resta da ridefinire il sistema di allevamento della vite che, per i nostri vitigni autoctoni, non sarà molto dissimile da quello utilizzato dai nostri vecchi.
Il guyot con impianto a spalliera, impiegato maggiormente al giorno d'oggi, altro non sarebbe che l'archetto, con la differenza che se prima si lasciavano parecchi "cavi" a frutto più qualche "scotto", ora si tende a lasciare un tralcio con 6 - 8 gemme più uno sperone.
Se prima i nostri cavi venivano piegati ad archetto ( con vantaggi e svantaggi ), ora il tralcio viene accompagnato generalmente sul primo fil di ferro.
Il risultato che si ottiene è nettamente a favore della qualità a discapito di una resa decisamente inferiore.

Arriviamo alla storia recente: adesso siamo noi, Sergio e Simona i naturali prosecutori di una antica tradizione di viti-vinicoltori.
Ovviamente durante gli ultimi decenni abbiamo condotto dei cambiamenti che ci hanno consentito di raggiungere nuovi mercati esteri e vari riconoscimente nelle più importanti Guide italiane. Per far fronte alle nuove esigenze abbiamo trasferito la Cantina in centro a Sestri Levante. Abbiamo sperimentato nuovi metodi di produzione: principalmente siamo passati da vinificazioni in bianco effetuate con tecniche semplici a macerazioni condotte a freddo ed a temperatura controllata con lunghi periodi di affinamento sulle fecce; abbiamo selezionato i migliori vigneti con le esposizioni più favorevoli che garantissero le maturazioni più perfette.

Abbiamo inoltre ampliato la già vasta gamma dei vini prodotti con il Moscato Dolce ed il Passito Naturale.
Adesso spetta a noi continuare a scrivere la nostra storia basata sulla tradizione e sulla passione per continuare a produrre vini che sappiano esprimere la tipicità del nostro territorio, il calore del nostro sole e l'arzillo del nostro mare.

 
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